'La mamma mi disse, che per tutta la gravidanza era piena di gioia interiore. Signore", pregava ripetutamente, "questo primo figlio che ti ho dato"'.

"La sua benedizione potrebbe non aver dato frutti come aveva sperato. Ma portò i suoi frutti, gradualmente - si potrebbe quasi dire, senza sosta - nel corso degli anni.

"Perché la mia è la storia di chi ha fatto del suo meglio per vivere senza Dio, ma che - grazie a Dio - ha fallito nel tentativo".

—Swami Kriyananda, Il Nuovo Sentiero

Swami Kriyananda (James Donald Walters) nacque il 19 maggio 1926 a Teleajen, in Romania, da genitori americani. Era il maggiore di tre figli; il padre lavorava per una compagnia petrolifera.

Fin da piccolo, Kriyananda dimostrò una mente calma e forte. Frequentò scuole private in Svizzera, Inghilterra e America dove, essendo spesso malato, diventò un bersaglio per i bulli.

Una volta, un ragazzo molto più grande di lui lo mise alle strette nella sua camera da letto e iniziò a picchiarlo, minacciando di lanciarlo fuori dalla finestra. Kriyananda, tuttavia, rimase calmo e impavido, e alla fine il ragazzo si stancò e se ne andò. Non lo disturbò mai più.

Da studente universitario, Swami Kriyananda si dedicò alla ricerca della Verità e fece diverse importanti scoperte. Una di queste fu che, se credeva fermamente in qualcosa, poteva spesso trasformarlo in realtà, purché non fosse troppo distante dalla realtà stessa.

Per il suo esame finale di greco, nel quale correva il serio rischio di essere bocciato, si disse con fermezza: "Tu sei greco" e improvvisamente fu in grado di assimilare quella lingua con facilità!

Nel 1948, in una libreria, Kriyananda si imbatté nel libro Autobiografia di uno yogi, di Paramhansa Yogananda. Lo lesse tutto d’un fiato e lo trovò il miglior libro che avesse mai letto.

Appena qualche giorno più tardi, Kriyananda prese un pullman e attraversò tutto il Paese fino alla California, per incontrare quel grande maestro indiano.

“Voglio essere vostro discepolo.” Queste furono le prime parole che Swami Kriyananda rivolse a Paramhansa Yogananda quando arrivò nel suo ashram di Mount Washington, a Los Angeles, in California.

"Il tuo compito" gli disse Yogananda "è di scrivere, occuparti della revisione editoriale e tenere conferenze". Nel 1950 Yogananda affidò a Kriyananda la responsabilità dei monaci, molti dei quali erano molto di più anziani di lui. Yogananda lo invitò anche nel suo ritiro di Twenty-Nine Palms, dove Kriyananda lavorò a stretto contatto con Yogananda ed ebbe l'opportunità di annotare molto di ciò che il maestro diceva.

Molte volte il guru disse a Kriyananda: "Hai una grande opera da compiere". Questa –Kriyananda lo sapeva bene – non era una lode, ma l’incarico di contribuire a divulgare gli insegnamenti di Yogananda nel mondo.

Dopo la morte di Yogananda nel 1952, Kriyananda passò gradualmente a un ruolo di maggiore servizio pubblico. Nel 1960 divenne il primo vicepresidente della Self-Realization Fellowship, l’organizzazione del suo guru.

In India, le sue conferenze attirarono un vasto pubblico. Gli indiani avevano un naturale apprezzamento per la sua devozione e sincerità, e specialmente per gli insegnamenti e le tecniche di Yogananda, poiché egli aveva svolto la sua opera principalmente in Occidente e aveva avuto poca possibilità di condividerla nella sua patria.

Un elemento interessante degli insegnamenti di Yogananda era il loro approccio non settario. Kriyananda disse spesso che stava diffondendo l’opera del suo guru aiutando gli altri a trovare la verità in se stessi. La visione di Kriyananda venne interpretata in modo errato dai membri del consiglio direttivo della Self-Realization Fellowship, che alla fine obbligarono Kriyananda ad abbandonare l’organizzazione.

Yogananda immaginava comunità, dove una persona potesse vivere, lavorare e andare in chiesa in un unico luogo, vivendo per Dio e servendoLo insieme ad altri devoti.

Più di ogni altro discepolo, Swami Kriyananda cercò di soddisfare la visione del suo guru di comunità spirituali. Nel 1968 fondò la prima comunità, chiamata Ananda Village. A differenza delle tradizionali comunità spirituali isolate dal mondo e composte esclusivamente da monaci e monache, Ananda Village includeva, oltre ai rinuncianti, anche persone sposate e con figli.

Con l'adesione ai principi e con la loro dedizione a Dio, i membri di Ananda sono stati in grado nel tempo di affrontare numerose sfide che hanno afflitto la comunità, tra cui cause legali e un incendio che distrusse tutte le case tranne una.

Nel corso degli anni, Swami Kriyananda fondò diverse altre comunità, così come centri di insegnamento e gruppi di meditazione in tutto il mondo. Scrisse anche molti libri e brani musicali e tenne conferenze in numerosi Paesi. .

Nei suoi ultimi anni di vita, dopo aver trasferito il compito di dirigere le comunità ai Nayaswami Jyotish e Devi, Swami Kriyananda viaggiò molto tra Italia, India e America, condividendo gli insegnamenti di Yogananda e iniziando migliaia di persone al Kriya Yoga, la principale tecnica di Yogananda per conseguire la realizzazione del Sé.

Nel 2009 Kriyananda fondò l'Ordine dei Nayaswami, simile per certi aspetti all'ordine degli Swami dell'India, ma che include anche le donne e coloro che hanno coniugi e figli, purché pratichino regolarmente la meditazione e siano profondamente impegnati nella ricerca di Dio.

Swami Kriyananda ha lasciato il corpo il 21 aprile 2013, in una comunità Ananda nei pressi di Assisi, in Italia, circondato dalla sua famiglia spirituale. Ha lasciato un vuoto in tanti cuori, ma la sua eredità continua a vivere.

Nel suo testamento, Kriyananda ha nominato Nayaswami Jyotish suo successore spirituale. Nayaswami Jyotish e sua moglie, Nayaswami Devi, sono attualmente i direttori spirituali di Ananda. Portano avanti l’opera di Swami Kriyananda viaggiando, tenendo conferenze e contribuendo a guidare le comunità Ananda in tutto il mondo.

Per onorare la vita di Swami Kriyananda, un piccolo tempio di meditazione è stato costruito presso il Crystal Hermitage ad Ananda Village. È stato chiamato Moksha Mandir, ed è aperto a chiunque desideri rendere omaggio a questo amato insegnante.